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I NOMI DELLA SHOAH ITALIANA

Memoriale delle vittime della persecuzione antiebraica 1943-45

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I nomi delle vittime e le relative informazioni biografiche, la storia della Shoah italiana e l'elenco delle fonti sono pubblicati nel volume di Liliana Picciotto a cura della Fondazione CDEC , Il Libro della Memoria, Mursia, 1991 ed edizioni successive, Milano.

Ulteriori notizie sulle biografie delle vittime in “Il Libro della Memoria”, Mursia

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Il database contiene informazioni concernenti la sorte di più di 7.000 ebrei, italiani o stranieri, che subirono la persecuzione e la deportazione dall’Italia.

I dati esposti sono: cognome, nome, data e luogo di nascita, cognome e nome del coniuge se deportato, luogo di arresto, campo di destinazione fuori d’Italia e sorte finale.

Il database contiene tutte le vittime della Shoah:

  • le persone morte in deportazione;

  • le persone uccise in Italia prima di iniziare il loro percorso di deportazione o che si suicidarono o che non sopravvissero ai disagi e alle privazioni della vita clandestina;

  • le persone sopravissute alla deportazione.

Oltre agli ebrei a pieno titolo, deportati per lo più nel campo di Auschwitz, nel database sono presenti anche alcune decine di ebrei antifascisti deportati in quanto tali e non immediatamente riconosciuti come ebrei, furono per lo più deportati nel campo di concentramento di Mauthausen.

Sono presenti alcuni non ebrei che, per ragioni diverse, furono anch’essi vittima dell’odio antiebraico.

Tra le vittime della Shoah sono inclusi anche alcuni gruppi di residenti temporanei arrestati in Italia o in territori italiani, come ad esempio gli ebrei libici in possesso di documenti britannici, internati fin dal 1942 dalle autorità coloniali italiane in campi di internamento della Penisola. Sono inclusi anche gli ebrei arrestati nelle zone dell’ex Jugoslavia che iniziarono il percorso di deportazione da Trieste, così come il gruppo di profughi dalla Francia arrestato nelle valli di Cuneo e concentrati nella caserma degli Alpini di Borgo San Dalmazzo.

Sono esclusi gli ebrei italiani che risiedevano all’estero e che furono arrestati e deportati da territori diversi da quelli italiani (dalla Francia, da Salonicco, eccetera).

Dal punto di vista storico-politico, sarebbero da includere anche gli ebrei aventi la cosiddetta “piccola cittadinanza italiana” residenti nelle Isole Egee. Essi verranno inclusi in questo data base nel 2013 perché la ricerca anagrafica su ogni vittima è ancora in corso. Abbiamo finora raccolto notizie su più di 1860 persone.

Ai fini della contabilità delle perdite di vite ebraiche nella Shoah in Europa, occorre tener presente che il gruppo concentrato a Borgo San Dalmazzo fu trasferito a Nizza e poi nel campo di polizia e di transito di Drancy prima di essere deportato ad Auschwitz; viene dunque anche contabilizzato nel quadro della deportazione dalla Francia. Similmente, gli ebrei arrestati nel territorio dell’ex Jugoslavia, diventato cosiddetto Stato libero di Croazia o Zona di Operazione Litorale Adriatico, che furono deportati attraverso il campo di polizia e di transito della Risiera di San Sabba sono oggi contabilizzati nel quadro della deportazione dall’Italia, ma potrebbero un domani venire contabilizzati anche nel quadro della deportazione dall’ex Jugoslavia.

Le donne compaiono nel database con il loro cognome di nascita e non da sposate.

Nel caso di coniugi entrambi deportati dall’Italia, nella scheda di ciascuno sarà attivo un collegamento con la scheda dell’altro.

L’arco cronologico considerato per gli arresti è quello che va dall’8 settembre del 1943, inizio dell’occupazione tedesca dell’Italia e della creazione della Repubblica Sociale Italiana, alla fine di aprile del 1945, liberazione dell’intera Penisola.

Le grafie dei nomi e dei cognomi degli ebrei stranieri sono state lasciate nella forma trovata nei documenti ufficiali, talvolta sono italianizzate, talvolta no. Tali grafie non sono pertanto uniformi, ci possono essere per esempio sia Gurewitz sia Gurwicz; sia Goldschmidt sia Goldschmied; anche talvolta parenti tra loro. E’ possibile effettuare la ricerca inserendo anche tre sole lettere consecutive in uno dei campi del motore di ricerca.

I luoghi e le nazioni di nascita degli ebrei stranieri sono stati considerati nell’ambito geopolitico dell’Europa del 1938, cioè entro i confini precedenti alla seconda guerra mondiale e con la denominazione di allora. Non si troverà ad esempio “nato in Russia”, ma “nato in Unione Sovietica”.

L’elenco delle fonti utilizzate per la ricerca sui deportati è pubblicata nelle varie edizioni de “Il Libro della Memoria” (Mursia, 1991). 

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